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SENTIERI

SENTIER J.A. CARREL (65)

Jean Antoine Carrel (1829 – 1890)
Jean-Antoine Carrel “il Bersagliere”, nasce a Cretaz in Valtournenche nel 1829, cresce facendo il pastore e il contadino. Cacciatore e gran camminatore, ama la sua terra e ciò lo porta ad acquisire una grande abilità nell’arrampicarsi e nel percorrere le montagne in sicurezza; è chiamato il bersagliere per la sua partecipazione alle Guerre di Indipendenza. Negli anni in cui esploratori e alpinisti iniziarono ad interessarsi al Cervino è l’unico uomo della valle che crede nella possibilità di scalare la Gran Becca (nome con cui i Votornen, abitanti della valle, chiamavano il Monte Cervino), egli intravede in questa passione un nuovo mestiere, intuisce un futuro per sé e per la sua gente. Uomo rude, risoluto, altero e difficilmente trattabile, come guida è impareggiabile per bravura, sicurezza e coraggio. L’amico-rivale Edward Whymper lo considererà “il più elegante arrampicatore che abbia mai visto”, l’unico con il quale è possibile arrivare in vetta alla Gran Becca.

Sentier J.A. Carrel (sentiero 65)

Il Sentier J.A. Carrel si snoda per trenta chilometri nella conca del Breuil all’ombra del Cervino tra scorci e paesaggi di rara bellezza. Un percorso ricco di personalità in grado di suscitare nell’escursionista di oggi quelle intense emozioni che cacciatori e pastori prima ed esploratori ed alpinisti poi, hanno da sempre vissuto ai piedi della Gran Becca.
L’itinerario ha inizio dai 1850 metri di Perrères per salire sul lato destro orografico della valle sino oltre il limite della vegetazione boschiva; percorre gli antichi sentieri che collegano i “tramail”, gli alpeggi più alti, per spostarsi poi in un ambiente selvaggio e suggestivo, le morene ai piedi della Gran Becca, per giungere infine al Rifugio l’Oriondé a quota 2808 metri.
Da qui lo sguardo domina la valle, da qui il Cervino è così vicino da svelare le sue forme più intime, i suoi anfratti più angusti.
L’itinerario di rientro a Perrères scende sul lato sinistro orografico, quello più antropizzato, transita tra le testimonianze della storia più recente che hanno reso Cervinia famosa in tutto il mondo per spostarsi a sud, tra verdi pascoli sino ad affacciarsi a Valtournenche, culla dei protagonisti della storia di questi luoghi.
La discesa in uno splendido bosco di larici, filtro tra natura selvaggia e civiltà, ci riporta a valle da dove l’avventura è iniziata.

Sentiero di Sant’Anna (18)

La Cappella di Sant’Anna – Notre Dame de la Garde
San Giovanni Paolo II

Nei pascoli del Tramal Dameun (“tramuto superiore”, 2390 m s.l.m.) dell’Alpe Promindoz si trova una cappellina in cristallo e metallo, edificata nel 1994 dalla famiglia Bich al cospetto del Cervino e delle Grandes Murailles. Pur dotata di un micro-campanile, è troppo piccola per contenere fedeli, né vuol farlo: è semplice trasparenza, rimando simbolico che solleva lo sguardo ben al di sopra della Gran Becca, fino alle altezze dello spirito, e che trasforma prati, creste e cielo nella più solenne delle cattedrali. Questo accade in modo evidente il 26 luglio di ogni estate, quando una piccola moltitudine di fedeli prende posto sul prato antistante e canta e prega nella messa della festa patronale. La cappellina, infatti, fu benedetta nel 1996 con il titolo di Nostra Signora della Guardia e di Sant’Anna, festeggiata il 26 luglio.
Il 19 luglio dell’anno giubilare 2000, questo luogo davvero particolare fu scelto per una giornata di riposo e contemplazione dal papa Giovanni Paolo II, che lasciò la sua firma nel quaderno dei pellegrini e nella famiglia Bich, che lo ebbe ospite, il ricordo del suo sorriso rassicurante. Così attraverso i cristalli della cappella si possono leggere le parole del discorso d’inizio di quel pontificato:

“Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”

E davvero, alzando gli occhi, l’orizzonte si apre in grandiosità e il cammino fatto per giungere fin lì prende il sapore della vita, salita anche faticosa e impegnativa ma possibile, con quella compagnia interiore. Nel 2014, non appena Giovanni Paolo II venne elevato agli onori degli altari, fu naturale aggiungere il suo nome alla titolatura della cappella e portarvi la sua statua accanto a quella della Vergine alla quale il pontefice aveva donato il suo rosario e la sua benedizione.

Il sentiero per raggiungere la Cappella di Sant’Anna è il numero 18 che parte dall’area Attrezzata di Perrères, si incontra la Cappella anche percorrendo il Sentier J.A. Carrel.

SENTIER DE L’ABBÉ GORRET (63)

L’Abbé Amé Gorret (1836 – 1907)

Un gran cuore, una penna arguta a servizio d’una mente fine, un fisico grande e atletico, un portafoglio a rischio di vuoto metafisico, un po’ come il suo stomaco. Tutto questo e molto altro era don Amé Gorret, il Gran Gorret. Nasce il 25 ottobre 1836 a Valtournenche.
Era vicario a Cogne nel luglio 1865, quando si giocava la partita Italia-Inghilterra per la conquista del Cervino. Il Gran Gorret era stato tra i primissimi esploratori della Gran Becca, già nel 1857, e ora si trovava coinvolto nell’avventura per una passione diventata ossessione, ma pure per il legame con il canonico Carrel, e per un lungimirante intravedere sviluppi economici legati al turismo. Quando la spedizione di Jean-Antoine Carrel rientrò divisa e delusa, sopravanzata da Whymper, e ancora ignara della tragedia occorsa agli inglesi in discesa, fu proprio l’Abbé Gorret a offrirsi per primo a “riscattare l’onore del nostro paese” rifiutando per sé e per gli altri ogni compenso in denaro, e fu proprio lui, in piena coerenza cristiana, a sacrificarsi a pochi passi dalla vetta per permettere a Carrel e Bich di piantare il tricolore sulla cima, avendo dimostrato al mondo che il Cervino si poteva salire da Valtournenche, in modo forse più arduo ma anche più sicuro rispetto alla via svizzera. Era il 17 luglio 1865. Fu stimato tra gli alpinisti al punto da essere chiamato a presiedere il convegno del Club Alpino Italiano nel 1869 e a essere acclamato membro onorario del sodalizio. Ebbe invece il sospetto delle gerarchie ecclesiastiche, che lo percepivano di tendenze troppo liberali. Fu relegato nella rettoria di Saint-Jacques, in cima alla Valle d’Ayas, dove si vide invecchiare precocemente. Pesantemente minato nella salute, morì al Priorato di Saint-Pierre il 3 novembre 1907.

Sentier de l’Abbé Gorret (sentiero 63)
Il Sentier de l’Abbé Gorret è un itinerario ad anello che si snoda attorno alla Motta di Plété percorrendo antichi sentieri che anticamente conducevano ai pascoli alti.

Il percorso ha inizio dai 2320 metri dell’alpeggio di Cleva de la Seya e sale sulla Motta di Plété occidentale percorrendo il lato sud della montagna ; la sua cima, posizionata al centro della valle del Cervino a quota 2840 metri, si raggiunge attraversando delle gole di rara bellezza. La sua sommità è vasta e pianeggiante, la sua particolare ubicazione regala una visuale a 360 gradi … il Cervino a Nord, le Grandes Murailles e la Punta Cian a ovest, il fondo valle a sud con la Tersiva e il Gran Paradiso sullo sfondo e a est la Becca d’Aran, la Roisette e le dolci e bianche forme della Gobba di Rollin. Sembra di essere sospesi nel nulla, allargando le braccia e correndo tra le stelle alpine si abbraccia il mondo intero, la percezione del divino è intensa, questo luogo ricorda meglio di qualsiasi altro la figura forte e sensibile dell’Abbé Gorret. Una piccola casina costruita lassù da un discendente dell’Abbé conferisce al luogo un qualcosa di mistico e di magico. La discesa sul lato nord tra rocce e sfasciumi è impegnativa, raggiunti di nuovo i pendii erbosi all’altezza della Table di Gargantuà (un enorme lastrone di pietra su cui il gigante amava fare uno spuntino), si imbocca a sinistra un vallone selvaggio che, allargandosi progressivamente riporta a Cleva de la Seya.

LA GRAN BALCONATA DEL CERVINO (107)

Questo affascinante itinerario si snoda nella Valtournenche avendo come punto di riferimento il Monte Cervino la cui maestosa mole accompagnerà e guiderà il viaggiatore lungo tutto il percorso.
La Gran Balconata, sentiero 107, è di fatto un viaggio attraverso la cultura e le tradizioni valdostane, un contatto diretto con la flora e la fauna montana, un percorso che collega la magia della montagna a momenti ludici ed educativi, un cammino che tiene costantemente immersi in panorami mozzafiato fatti di luci ed ombre, di sfumature e di tinte forti.
Il Trekking ripercorre gli antichi sentieri che collegano tra di loro i luoghi della Valtournenche sin dalla notte dei tempi; la borgata di Antey-Saint-André con la sua Torre Campanaria de XV secolo, il comune de La Magdeleine con i suoi antichi mulini, il comune di Chamois perla della Alpi dove non esistono le automobili, il villaggio di Cheneil che fu luogo dove vennero scritte pagine salienti della storia dell’alpinismo, il paese di Breuil-Cervinia con le sue mille contraddizioni, adagiato in una incantevole conca ai piedi della Gran Becca, il Comune di Torgnon con una grande storia di vita rurale e con i suoi immensi pascoli.
La Gran Balconata non presenta difficoltà tecniche di rilievo, è sufficiente conoscere le regole base della sicurezza in montagna ed essere muniti di un equipaggiamento idoneo, è di fatto un itinerario adatto a tutti gli amanti dell’escursionismo.
Il Trekking ha dodici punti di accesso dai quali si può intraprendere il percorso in uno dei due sensi di marcia alla scoperta delle località più suggestive della Valle del Cervino, è consigliato da giugno a settembre.
Ha uno sviluppo totale di 73 km (dislivello complessivo 2300 m, quota media 1800 m); il tempo di percorrenza è di circa 25 ore e vengono consigliate 4 tappe, con la possibilità di pernottare in alberghi e rifugi.

 

 

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